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Cent’anni sono passati da quella che lo storico Hermann Sudermann definì “la più gigantesca imbecillità che il genere umano abbia compiuto dal tempo delle Crociate”, ricordata anche come l’unica vittoria bellica italiana, costata seicentocinquantamila morti, caduti all’ombra dello scudo sabaudo, nonché dieci milioni di perdite a livello mondiale.

 

Il centenario che abbiamo iniziato a celebrare l’anno scorso, e che si snoderà fino al 2018, ha visto fiorire eventi e pubblicazioni che dimostrano quanto alto sia l’interesse per accadimenti che appartengono ancora a un passato prossimo e non meritano di certo l’oblio dei secoli. Non a caso, le sconvolgenti contabilità di morte violenta e il percorso di “istruzione” all’arte della guerra che gran parte degli eserciti schierati dovette, dolorosamente, percorrere, rieccheggia sinistramente nello stessa maturazione socio-politica che interessa molti altri Paesi del secolo attuale.

IL GRANDE MASSACRO DEL '14 - '18

La guerra che (non) doveva scoppiare

 

Mattioli 1885

isbn 978-88-6261-379-8

128 pagine

15 Euro

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Attraverso una narrazione dei fatti tesa e antiretorica, arricchita da molteplici schede di approfondimento, si possono dunque meglio collocare gli eventi del fronte italiano nel contesto della Prima Guerra Mondiale, sposandoli finalmente al teatro internazionale su cui si sviluppò il conflitto per ben quattro lunghi anni.


Il taglio divulgativo, pensato per un lettore non specializzato, ma comunque alla ricerca di informazioni dettagliate e ben documentate, rende quest’opera un prezioso viatico per risvegliare o, meglio ancora, far nascere l’interesse non solo per accadimenti storici epocali, ma soprattutto per indagare sulle migliaia di vite che vennero prematuramente e violentemente spezzate per gli stessi ideali di libertà, democrazia e benessere che l’umanità ancor oggi insegue.

DISPONIBILE IN TUTTE LE MIGLIORI LIBRERIE, AMAZON.IT O  SU MATTIOLI 1885
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